Le isole minori marine italiane – realtà ricche di tradizioni, storia e cultura – sono tornate al centro dell’attenzione politica: dal 10 al 12 ottobre scorsi, si sono tenuti gli Stati Generali sul tema e, oggi, l’obiettivo è lavorare per risolvere problematiche quali il rischio di spopolamento e la carenza di servizi che minacciano queste località, popolate da circa 220 mila cittadini in 27 isole.
Ai CEOforLIFE Awards 2025, il Capo del Dipartimento delle Politiche del Mare del Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Pierpaolo Ribuffo, ha richiamato alla necessità di unità e visione d’insieme per affrontare le questioni marittime e, in particolare, quelle relative alle isole minori. “In Italia, non siamo famosi per fare sistema, ma in questo caso il sistema sta funzionando: è stato adottato il primo piano del mare nazionale, che ha l’ambizione di abbracciare l’intero spettro della marittimità, dalle isole minori alla pesca. Ora siamo nella fase di attuazione”. Le isole in questione – come ribadito da Ribuffo – sono realtà fragili che richiedono tutela, attenzione e interventi non settoriali, ma d’insieme, “motivo per cui il ministro Musumeci ha indetto gli Stati Generali”.
Tuttavia, il lavoro a supporto di queste realtà non può essere solo statale: per Ribuffo, saranno determinanti investimenti privati che consentiranno di attrarne altri e muovere l’economia. Lo scopo è di non limitare il turismo alle stagioni estive, permettendo alle isole di vivere anche gli altri mesi dell’anno in maniera fertile. Pubblico e privato dovranno, quindi, lavorare per rilanciare queste fragili località e dar vita a una regia unica in grado di inquadrare il da farsi.


