Tiziana Nisini: “La pubblica amministrazione ha bisogno dei giovani per rinnovarsi”
Il mondo del lavoro per i giovani ha bisogno di un cambiamento radicale, che superi pregiudizi e paradigmi obsoleti. A dirlo è Tiziana Nisini, Vicepresidente della XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, che in un recente intervento ai CEOforLIFE Awards 2025 ha fatto un bilancio sulle sfide e le opportunità che il mercato del lavoro e la pubblica amministrazione offrono alle nuove generazioni.
Secondo Nisini, il primo passo per migliorare il mercato del lavoro in Italia è abbattere i luoghi comuni che vedono i giovani come poco motivati e privi di curiosità. “I ragazzi sono curiosi, hanno voglia di fare e si impegnano”, ha affermato la deputata, sottolineando che questa visione è spesso distorta. Allo stesso modo, è necessario sfatare il mito che la pubblica amministrazione sia caratterizzata da inefficienza e da un eccessivo numero di dipendenti “fannulloni”. In realtà, Nisini ha evidenziato che, rispetto ad altri paesi europei, l’Italia ha un numero relativamente basso di dipendenti pubblici rispetto alla popolazione.
A conferma di ciò, la Vicepresidente della Commissione Lavoro ha ricordato i passi in avanti fatti dalla pubblica amministrazione negli ultimi mesi: sono stati rinnovati i contratti, con un aumento delle retribuzioni, e incrementate le assunzioni. “Quello che chiedono i giovani sono retribuzioni più eque e un ambiente di lavoro meritocratico e dinamico”, ha continuato Nisini. La pubblica amministrazione, ha aggiunto, sta cercando di rinnovarsi introducendo profili professionali innovativi, come il social media manager, ma ciò che manca è una comunicazione efficace delle opportunità offerte ai giovani.
Uno degli aspetti più rilevanti del suo intervento riguarda il coinvolgimento dei giovani nella pubblica amministrazione. La presenza di talenti giovanili, secondo Nisini, è cruciale per modernizzare il settore pubblico, renderlo più efficiente e dinamico. “Se pensiamo agli enti locali, che gestiscono i servizi primari per i cittadini, è preoccupante vedere che solo l’1% del personale ha meno di 30-35 anni”, ha osservato. “La pubblica amministrazione ha bisogno di personale giovane per migliorare e rispondere meglio alle necessità della popolazione”.
Tuttavia, Nisini ha sottolineato che uno degli ostacoli principali è la difficoltà di comunicare in modo efficace le opportunità che la pubblica amministrazione può offrire. La mancanza di empatia e di connessione tra le istituzioni e i giovani è, secondo la deputata, uno dei principali motivi per cui le nuove generazioni non riescono a cogliere queste opportunità.
La soluzione, per Nisini, è sfruttare i social media, che oggi rappresentano il principale strumento di comunicazione per i giovani. “I ragazzi sono sui social, passano gran parte del loro tempo su piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok, mentre leggono poco i giornali tradizionali”, ha osservato. L’idea è quella di creare canali ad hoc sui social per avvicinare i giovani alla pubblica amministrazione e far loro conoscere le opportunità di lavoro e di carriera. “So che molti guardano ai social con scetticismo, ma non possiamo ignorare la realtà. I social sono ormai parte integrante della vita di tutti, dai più giovani ai più anziani”, ha concluso Nisini.
In un momento storico in cui le istituzioni devono affrontare sfide crescenti, il rinnovamento della pubblica amministrazione attraverso il coinvolgimento dei giovani potrebbe rappresentare una chiave per il futuro. Ma per farlo, è necessario un cambiamento culturale e una comunicazione che sappia parlare il linguaggio delle nuove generazioni.
Massimo Temussi: “I progressi dell’occupazione sono frutto di politiche mirate”
Il mercato del lavoro in Italia sta attraversando una fase positiva, con il tasso di disoccupazione ai minimi dal 2007 e l’occupazione ai massimi degli ultimi vent’anni. “Abbiamo superato per la prima volta i 24 milioni di occupati”, ha affermato Massimo Temussi, Direttore Generale della Direzione delle Politiche Attive del Lavoro, durante il suo intervento. “In più, il tasso di disoccupazione è inferiore alla media europea, un dato mai registrato prima.”
Un altro aspetto positivo riguarda l’occupazione femminile, che è aumentata dell’1,2%, e il Sud Italia, dove l’occupazione ha superato per la prima volta il 50%. Tuttavia, Temussi ha sottolineato che questi risultati non sono casuali: “Sono il frutto di politiche mirate, come il Decreto del 1° maggio, che hanno puntato sull’attivazione delle persone. Per ottenere un sussidio, infatti, bisogna attivarsi.”
Il Direttore Generale ha anche toccato il tema delle competenze digitali, un settore in cui l’Italia è ancora in ritardo. “Siamo penultimi in Europa per attivazione delle competenze digitali, subito prima della Bulgaria. Questo è un dato preoccupante”, ha affermato. Nonostante ciò, le politiche pubbliche stanno cercando di colmare il gap, con iniziative come una piattaforma di Micro Learning che ha già coinvolto oltre 116.000 persone. “Le competenze digitali sono ormai indispensabili per il 56% delle imprese italiane”, ha aggiunto Temussi.
In risposta alla crescente domanda di competenze specifiche, Temussi ha parlato di un cambiamento nelle assunzioni: “Le aziende non cercano più laureati generici, ma profili con competenze pratiche, come nella cybersecurity.” Un trend che sta influenzando anche il mercato del lavoro italiano, sempre più allineato con quello internazionale.
Temussi ha concluso ribadendo che, sebbene siano stati fatti progressi, il sistema educativo e le politiche del lavoro devono adattarsi rapidamente alle nuove esigenze del mercato. “Le competenze richieste dalle imprese sono in continua evoluzione e l’Italia deve fare di più per non restare indietro”, ha concluso.

