Intervenuto a margine della giornata dei CEOforLIFE Awards 2025 dedicata al tema “Made in Italy e turismo sostenibile”, il Presidente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, Alberto Luigi Gusmeroli, ha tracciato un quadro complessivamente positivo dell’azione economica del Governo, sottolineando come la stabilità politica e il rigore nei conti pubblici rappresentino elementi decisivi per sostenere le imprese e favorire la crescita. Con un debito che supera i 3.000 miliardi, osserva Gusmeroli, serve un approccio equilibrato alla finanza pubblica: il calo del differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi – passato dai 230 punti del 2022 a livelli di sostanziale parità – conferma, secondo il Presidente, la maggiore credibilità riconosciuta al Paese dai mercati. Un risultato rafforzato dal raggiungimento anticipato del rapporto deficit/PIL al 3%, che incide positivamente su rating, tassi e investimenti.
Al centro delle politiche economiche, sottolinea Gusmeroli, c’è il valore del Made in Italy, sostenuto da un’indagine conoscitiva durata sei mesi e condotta dalla Commissione da lui presieduta: oltre 160 associazioni di categoria sono state ascoltate, contribuendo alla definizione del testo poi utilizzato dal Governo per la legge dedicata. L’Italia può contare su una rete di piccole e medie imprese che rappresentano un patrimonio di eccellenze, e la stabilità di governo — spiega — è un elemento essenziale per accompagnarne la crescita.
Un ruolo importante lo svolge anche la manovra, che destina 4 miliardi agli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature. Una misura annuale, ma che per Gusmeroli genera un effetto economico rilevante sia per chi acquista beni strumentali sia per chi li produce. L’auspicio è che, come già accaduto per il taglio del cuneo fiscale — introdotto, prorogato e infine stabilizzato — anche questi incentivi possano trasformarsi in strumenti strutturali. Il Presidente rivendica un approccio fatto di “piccoli passi” che, nel tempo, consolidano una strategia economica più ampia, mentre l’inflazione appare meno critica rispetto alle previsioni iniziali.
Accanto ai punti di forza, Gusmeroli evidenzia però alcune fragilità, in particolare nel settore dell’automotive, che giudica penalizzato da una transizione ecologica “troppo ideologica e poco pragmatica”. I segnali sono visibili, afferma: in Germania si chiudono stabilimenti e in Italia molti operai sono in cassa integrazione. Per uscire dalla crisi non basta rinviare la data del passaggio al solo elettrico, ma occorre una politica tecnologicamente neutrale che includa anche endotermico, ibridi e biocarburanti, oltre a una difesa del mercato europeo dal rischio di invasioni di auto cinesi. Senza un intervento dell’Unione europea, avverte, l’automotive continentale rischia una crisi irreversibile.
Gusmeroli conclude ricordando il ruolo della X Commissione come luogo di ascolto e raccordo tra imprese, territori e Governo. Un metodo di lavoro, fatto di audizioni e confronti costanti, che per il Presidente rappresenta uno strumento essenziale per accompagnare il sistema produttivo italiano attraverso le trasformazioni economiche e industriali in corso.


